Ad ogni ricostruzione unghie, che sia in gel o in acrilico, deve seguire necessariamente un nuovo appuntamento a distanza di 2-3 settimane.
Questo nuovo appuntamento serve per effettuare il refill, una sorta di riempimento della ricrescita, ovvero un ritocco della ricostruzione nel tempo.
Cos’è il refill e perché farlo?
L’unghia naturale cresce continuamente e con una ricostruzione unghie la ricrescita diventa visibile come una mezzaluna sull’arco superiore della stessa.
Per evitare questo antiestetico effetto, è necessario effettuare un refill, ovvero un ripristino o ritocco della ricostruzione unghie. La crescita ungueale, infatti, avviene superiormente facendo sì che il margine libero dell’unghia debordi sempre più dal profilo del dito.
Man mano che la crescita procede, la semiluna di ricrescita tra l’unghia naturale e la ricostruzione si fa sempre più ampia ed evidente, soprattutto se è stato utilizzato uno smalto scuro o una nail art vivace.
Quando si effettua il refill unghie, quindi, l’estetista provvede a riempire quel vuoto tra unghia naturale e ricostruzione, attraverso una procedura che va a limare la parte ricostruita e a ridurre lo scalino creato tra le due parti.
Il refill va eseguito con gli stessi materiali utilizzati nella ricostruzione precedente, pena la possibilità che il lavoro salti per incompatibilità tra prodotti.
Quindi il refill va eseguito ogni 20-25 giorni, non solo per una questione puramente estetica, ma anche per un motivo funzionale: se si attende troppo tempo tra la ricostruzione e il successivo ritocco, l’estetista potrebbe poi essere costretta a smontare l’intero lavoro e a riprodurre la ricostruzione da zero, comportando così più impegno manuale e un costo più alto.
Il refill, infatti, essendo per l’appunto un ritocco, ha un costo inferiore rispetto alla ricostruzione iniziale.
Quando si consiglia un refill?
Il refill dovrebbe essere previsto all’incirca dopo 2-3 settimane dalla ricostruzione, massimo a 25 giorni. La motivazione alla base di tale esigenza tempistica, sta nel fatto che un’attesa più lunga riporta al problema precedentemente esposto: rieffettuare la ricostruzione da zero, con tempi dilatati e costi aggiuntivi.
Ma va anche considerato che la velocità di ricrescita ungueale non è identica per ogni persona, perché dipende da diversi fattori: alimentazione, stile di vita, eventuali carenze vitaminiche o nutrizionali, genetica e potenziale contatto continuo con sostanze chimiche o acqua.
Essendo dunque un fattore relativamente variabile, il refill va fissato a distanza di 20 giorni circa, con la possibilità però di spostarlo, sia anticipandolo che posticipandolo.
Il momento migliore per effettuare un refill è quando la ricrescita ungueale è di circa 2-3 millimetri, spazio che diventa visibile e permette di vedere lo stacco tra unghia naturale e ricostruzione.
Superato questo limite, poi, il lavoro dell’estetista dovrà essere più lungo e laborioso.
Un refill può essere richiesto anche quando un’unghia si è inavvertitamente scheggiata o spezzata, o quando si sono creati sollevamenti del bordo, con introduzione di aria. Alla base di questo inconveniente, comunque, c’è una ricostruzione effettuata male o delle unghie particolarmente grasse che richiedono un trattamento più meticoloso.