Fra le varie scelte quando si pensa a come sistemare le proprie unghie, c’è sicuramente l’uso dello smalto semipermanente. Una soluzione che può essere praticata sia dall’estetista, a costi decisamente accessibili, oppure in maniera ancora più economica – e sicuramente soddisfacente – in casa, in modalità Fai Da Te (scopri come mettere lo smalto semi permanente a casa).
Scopriamo insieme, quindi, tutto quello che c’è da sapere sullo smalto semipermanente: vantaggi, svantaggi, rischi e consigli!
Cosa troverai in questo articolo?
- 1 Perché si chiama semipermanente
- 2 Cosa fare prima di applicare lo smalto semipermanente
- 3 Come applicare lo smalto semipermanente a casa
- 4 Come rimuovere lo smalto semipermanente
- 5 Consigli post-rimozione
- 6 Rischi e controindicazioni dello smalto semipermanente
- 7 Quando usare lo smalto semipermanente
- 8 Conclusioni
Perché si chiama semipermanente
Innanzitutto, è necessario spiegare cosa significhi semipermanente: a metà fra la ricostruzione delle unghie con un gel specifico e la classica procedura con smalto facilmente rimovibile.
La smaltatura semipermanente è una soluzione molto apprezzata quando non si vuole subire un processo invasivo come la ricostruzione unghie in gel, e si vuole però avere uno smalto che duri nel tempo, capace di durare qualche settimana e senza necessità di essere costantemente “curato”.
Lo smalto semipermanente è quindi una sorta di gel – da non confondere con quello per la ricostruzione unghie – che si applica sull’unghia.
Il primo strato è la copertura per il colore che sceglierete, il secondo un fissante, capace di proteggere il primo livello durante i vari giorni.
Prima di passare allo spiegare il procedimento Fai Da Te, c’è da capire che rivolgersi a dei professionisti per svolgere questo compito è sicuramente meno stressante e più facile, in quanto non c’è da comprare o imparare nulla, men che meno preoccuparsi di eventuali errori da principianti.
Tolto di mezzo l’avviso che lo smalto semipermanente può essere fatto da moltissimi centri estetici – compresi quelli più dedicati di nail care – si può ufficialmente dire che, se state leggendo a questo punto, è del tutto possibile ci sia l’interesse per il Fai Da Te. Affrontiamo dunque la procedura, vedendo in cosa consiste.
Cosa fare prima di applicare lo smalto semipermanente
Alcune operazioni preliminari sono pressoché obbligatorie per ottenere un buon risultato.
Dal momento che lo smalto semipermanente può durare anche 3 settimane, è chiaro che serve curare bene le unghie prima di procedere.
- via, quindi, cuticole ed eventuali pellicine (procedimenti, questi, simili a quelli necessari per realizzare una buona manicure) utilizzando bastoncini di legno (acquista qui), tagliacuticole (acquista qui) e aiutandoti con un olio ammorbidente per cuticole (acquista qui);
- via anche alla polvere in eccesso sull’unghia, utilizzando un buffer (acquista qui) bianco con cui opacizzare le unghie e uniformarne la superficie.
Tolta di mezzo la manicure necessaria per andare avanti, è bene ricordare che nonostante non sia un processo particolarmente lungo, è composto di varie fasi, da seguire con cura, pena un risultato disastroso.
Come applicare lo smalto semipermanente a casa
Dal momento che userete i passaggi citati sopra, sarà necessario procurarsi anche altri strumenti:
- lo smalto colorato scelto (o più di uno);
- i due gel (base e top coat);
- un fornetto UV;
- un solvente specifico per rimuovere lo smalto semipermanente;
- una lima.
Ecco quindi quali sono i passaggi da compiere per una buona applicazione dello smalto semi permanente:
- Il procedimento inizia, ovviamente, dall’applicazione di una base trasparente, la quale andrà a risolvere eventuali ulteriore dislivelli sull’unghia;
Questo prodotto, chiamato base-finish, ha sulla confezione indicato il tempo necessario a fissarsi quando inserito dentro il fornetto UV: seguite le indicazioni, così da avere un fissaggio ottimale; - Fatto questo, si passa allo smalto colorato: una stesura uniforme, senza parti opache o traslucide, a seconda della tipologia di colore scelta. Attenzione a fare almeno due passate, così da coprire la prima applicazione e rendere ancora più livellata la superficie;
- Una volta asciugato lo smalto colorato sotto la lampada UV, sarà necessario applicare nuovamente il gel finale, usandolo stavolta come “top coat”, uno strato per proteggere il colore sottostante;
- La parte finale si tratta di fare semplicemente pulizia: cleanser, per sgrassare le unghie;
- Si possono levigare eventuali piccoli errori, infine, con la lima.
L’applicazione fai da te, come si può intuire, non è particolarmente difficile, ma richiede sicuramente un po’ di tempo e una mano ferma. Se si vuole poi fare della nail art (scopri come realizzare un’ottima nail art con mail stamp) con forme o varianze di colore, allora il gioco si fa molto più difficile, in quanto comunque si avrà a disposizione sempre e solo una mano.
A livello di costi, nessuno degli strumenti utilizzati ha prezzi esagerati, compreso il fornetto UV che ormai si trova a poche decine di euro.
Come rimuovere lo smalto semipermanente
Chiaramente, arriverà un giorno in cui lo smalto si rovinerà, oppure semplicemente ci si stancherà di averlo indosso.
La durata del trattamento, quando effettuato con rigore, è di circa 3 settimane, ma i tempi sono estremamente individuali e soggettivi alle attività svolte con le mani.
A differenza della più invasiva – e costosa – ricostruzione unghie con gel, però, è pur vero che sistemare un danno allo smalto semipermanente è decisamente più semplice, arrivando a poter essere svolto in pochi minuti, a patto si abbia padronanza dei mezzi.
Per rimuovere lo smalto, occorrono alcuni materiali e passaggi:
- innanzitutto un solvente specifico per smalti semipermanenti.
Il primo passo è sicuramente limare l’unghia sulla superficie dove sono stati applicati i gel: un primo strato verrà rimosso, letteralmente grattato via dalla limatura; - si procede poi applicando il solvente su del cotone idrofilo, appoggiando quest’ultimo sull’unghia per qualche secondo, così da far penetrare la sostanza nelle “fessure” aperte dalla limatura e sciogliere lo smalto restante;
- A volte, specie se si sono applicate quantità generose di smalto, potrebbe essere difficile scioglierne i resti. Tutto ciò che serve fare è quindi avvolgere il cotone imbevuto di solvente attorno all’unghia, utilizzando dei fogli di alluminio per fermare il tutto. Dopo 15 minuti circa (o anche meno) anche lo smalto più ostinato dovrebbe essere stato sciolto, permettendo di pulirne i residui con il cotone, bastoncini di legno per cuticole e acqua.
Consigli post-rimozione
Una parte molto importante, riguardante la post-rimozione, è la cura dell’unghia.
Dal momento che si va ad agire con una lima sulla superficie, oltre ad applicare un solvente aggressivo, è bene dare qualche giorno di riposo alle mani, possibilmente prendendosene cura con uno smalto rinforzante o altre procedure di manicure capaci di riportare l’equilibrio nelle unghie, decisamente messe alla prova da un processo così invadente (scopri come prenderti cura delle tue mani).
Quando si va ad applicare nuovamente lo smalto, è bene sempre controllare lo stato di salute delle unghie: se queste appaiono giallastre, o ancora parzialmente “colpite” dalla rimozione, è bene aspettare. Il risultato finale su mani non sane potrebbero non essere ottimali, e finire con il creare problemi piuttosto gravi.
Rischi e controindicazioni dello smalto semipermanente
Innanzitutto, parliamo del punto più importante: lo smalto semipermamente può essere usato in gravidanza (unghie gel e semi permanente in gravidanza: scopri di più). Nessuna delle sostanze è nociva durante il periodo di gestazione, ma gli odori molto pungenti e abbastanza tossici dei gel scaldati potrebbero essere abbastanza difficili da sopportare.
Riguardo gli altri rischi dello smalto semipermanente, non si differenziano troppo da quelli dello smalto classico:
- unghie più fragili nel lungo utilizzo;
- tendenti a spezzarsi se il trattamento non è ben eseguito;
- e unghie giallognole se i prodotti impiegati non sono di qualità;
- non sono escluse reazioni allergiche.
Durante la rimozione, infine, diversi dermatologi si raccomandano di usare cautela: l’asportazione di eventuali strati cornei dall’unghia, nonostante eventuali cure eseguite in seguito, potrebbero far durare i danni per diversi mesi, con conseguente bruttura estetica e fastidi creati dalla condizione.
Quando usare lo smalto semipermanente
Come abbiamo già detto a inizio articolo, i vantaggi dello smalto semipermanente sono molti. È scelto da diverse categorie di persone, con esigenze anche piuttosto diverse fra loro.
Optare per il prodotto semipermanente piuttosto che il gel di ricostruzione, significa avere molti meno problemi nel toglierlo. Si danneggia molto meno l’unghia e rende più semplice il procedimento di applicazione anche quando si tratta di un fai da te.
Applicare un semipermanente non implica infatti l’utilizzo di alcun alcun procedimento estremamente preciso, oppure l’uso di colle e agenti chimici particolarmente aggressivi.
Infine, chi non soffre di onicomicosi o onicofagia, può tranquillamente scegliere questo procedimento, decisamente più versatile per sperimentare con i colori e decorazioni. La ricostruzione unghie in gel è sicuramente più indirizzata a chi deve, d’altro canto, sistemare in profondità le proprie unghie. Sia che si tratti di danni accidentali o derivanti da comportamenti e problematiche poco sane.
Conclusioni
Lo smalto semipermanente è un’ottima scelta per chi desidera una manicure duratura, curata e una semplicità di esecuzione. La possibilità di realizzare forme, motivi e molte altre “funzioni” tipiche dello smalto delle ricostruzioni in gel, rende questo tipo di applicazione una valida alternativa al gel.
Attenzione, come sempre, a scegliere prodotti di qualità. Gli smalti migliori richiedono meno tempo di fissaggio sotto il fornetto UV, che a sua volta richiede pochi secondi per fare il suo lavoro. Garantiscono infine una maggiore tenuta sull’unghia nel tempo.